giovedì 27 dicembre 2007

Il Cantafiabe dirà...

Quando ero piccino ricordo che uno dei momenti di assoluta magia consisteva nell'ascolto delle fiabe in audiocassetta. Erano attimi di libertà che conservavano la sacralità grazie all'attenta ricerca di silenzio, prerogativa fondamentale per un sereno ascolto.
Mentre le due rotelline del nastro correvano al di là dello sportellino trasparente dello stereo, la mente costruiva luoghi, persone e situazioni. Si era in grado anche di continuare la storia al di là di quel nastro magnetico. Immaginare aiutava a pensare. Un foglio di carta poteva raccogliere le immagini ed i colori. Oppure era il cuscino, fresco e profumato, nei giorni di pigrizia, ad assorbire i sogni e le altre mille storie di quella storia.
Anche stasera, tra nostalgia e magia, a mille ce n'è nel mio cuore di fiabe da narrar.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

La prossima volta raccontaci una storia...

Anonimo ha detto...

favole, favole...

Anonimo ha detto...

Le favole hanno causato tanti danni all'immaginario collettivo

Anonimo ha detto...

La storia infinita non ha nessun paragone.

Anonimo ha detto...

Io faccio felicemente parte dei sognatori che seguivano la voce ammaliante del Cantafiabe...e non credo abbia fatto danni quanti la televisione...almeno ad ascoltare fiabe il cervello lavorava! Manu

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

alberghi