giovedì 31 gennaio 2008

Inquietum est cor nostrum

Alle volte il caos spirituale ci riporta a riflettere sul senso della vita ordinaria. Ci sono momenti in cui ci accorgiamo che qualcosa non va più per il verso giusto. Ci accorgiamo che mille programmi o progetti di vita risplendono di luce e serenità solo se sono in conformità con Dio. E' strano, ma alla resa dei conti ti accorgi che Dio esiste anche nella tua vita di singolo. Non è soltanto il timore ed il tremore ad essere terminali di conoscenza dell'Assoluto. C'è anche l'inquietudine. Agostino aveva evidenziato questo stato nel suo "Inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te". Beh, alle volte è difficile venire a capo di questo senso di insoddisfazione, anticamera dell'angoscia. I rumori del mondo e degli umori che ci attraversano impediscono allo Spirito di parlare. Che Dio illumini ogni nostra azione. Al termine dei giorni l'unica cosa che ci verrà chiesta è quanto abbiamo amato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'inquietudine fa male a se stessi e alle persone che vogliono starci accanto.
La tua fede ti salverà.
M.

Anonimo ha detto...

L'inquietudine è positiva quando ci risveglia dal torpore e ci fa cercare la Verità. Può invece essere negativa se ci si crogiola in essa senza venire a capo di nulla.
Dio può essere il Capo del filo aggrovigliato che noi cerchiamo di dipanare, e che ci può aiutare a scioglierlo.

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